Un monologo teatrale tutto al femminile, che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Quel violino uscito dalla polvere di una cantina pare dotato di volontà propria: stride, geme, chiama con veemenza e ottiene ascolto... Con Elena Formantici, regia di Patrizia Camatel. Tratto da un racconto di Nicoletta Fasano
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Storia contemporanea, ricerca, formazione e didattica, ma anche territorio e paesaggio, educazione alla cittadinanza e memoria. Tutto questo e altro ancora è l’Israt. E’ un archivio, una biblioteca, una comunità di persone, un patrimonio di materiali a disposizione di tutti… perché la storia siamo noi, siamo noi queste onde del mare, questo rumore che rompe il silenzio.